Dove offrono assaggi del mondo universitario?
Come quei banchetti dove offrono di provare profumi o assaggiare qualche prelibatezza prima di comprarla, si può fare qualcosa di simile anche per l’università. Immergersi in situazioni il più possibile simili a come sarà l’effettivo percorso di studi può essere più utile delle “giornate di orientamento” al fine di capire se quel corso di laurea che abbiamo in mente fa veramente per noi…
Lezioni aperte, in presenza e in streaming
Si tratta di vere lezioni universitarie cui possono partecipare anche gli studenti della secondaria di II grado. In alcuni casi si tratta di lezioni singole (diciamo “autoconclusive”) come ad esempio all’Università di Verona; ovviamente nulla vieta di scegliere più di una lezione. Il vantaggio rispetto al classico Open Day è di avere un’esperienza più concreta e reale dei temi trattati ma soprattutto delle modalità di erogazione dei corsi proposti da un certo Dipartimento. Capire insomma non solo se gli argomenti affrontati sono interessanti ma anche se ci sentiamo a nostro agio nel contesto didattico, il modo in cui i concetti vengono insegnati. Inoltre queste lezioni sono un’ottima occasione per condividere alcune ore con altri coetanei incuriositi dalla stessa disciplina… chissà, potrebbero essere i nostri futuri colleghi di corso!
Questo secondo aspetto purtroppo non si applica alla versione in streaming delle lezioni aperte, organizzate ad esempio all’Università di Parma. Chiaramente ci sono atri vantaggi: in particolare il numero di studenti delle superiori che possono partecipare è di gran lunga maggiore, visto che il problema della limitata capienza dell’aula non si pone.
Altri atenei hanno istituito programmi più ambiziosi, dove gli “aspiranti universitari” si iscrivono ad un intero ciclo di lezioni: una specie di mini-corso da 10-15 ore. Ciò è stato fatto ad esempio all’Università di Bergamo grazie ai fondi europei del PNRR. Si tratta di situazioni meno realistiche sia dal punto di vista dell’ambiente sia dei contenuti: un numero di ore così elevato di lezioni vere e proprie non risulterebbero facilmente fruibili a ragazze e ragazzi che ancora non hanno concluso il II ciclo. Sono dunque lezioni preparate specialmente per loro (quindi separate da quelle che frequentano gli universitari regolarmente iscritti) ma comunque tenute da un professore universitario con un approccio molto diverso dai “prof” delle superiori.
Lezioni videoregistrate, disponibili online
Sempre per avere un assaggio di cosa significhi studiare all’università, i “corsi online” meritano sicuramente di essere menzionati. All’Università di Torino c’è ad esempio il progetto Start@UniTO, un portale che raccoglie tantissimi corsi introduttivi con un’ampia scelta di argomenti. Eccone alcuni che hanno catturato la mia attenzione:
- Introduzione allo studio dell’India e dell’Asia meridionale
- Biosafety and Biosecurity (erogato in lingua inglese!)
- Fisica (okay, questo per deformazione professionale)
- Antropologia culturale
Come nel caso dello streaming, la registrazione online rimuove tutta la parte ambientale della lezione in aula. Inoltre, trattandosi di lezioni preparate e senza pubblico, lo stile di insegnamento della professoressa o del professore sarà diverso, e probabilmente perderanno un po’ della loro spontaneità.
Ciononostante, questo tipo di progetti sono un’ottima occasione per gli studenti che stanno avvicinandosi all’esame di maturità per
- confrontarsi con del materiale di livello superiore sia per complessità sia per ricchezza di dettagli;
- sentire come “risuonano” tali argomenti, se può nascere una passione rispetto ad essi.
Utili anche le verifiche dell’apprendimento inserite in questi corsi. Quasi sempre si tratta di quiz a risposta multipla che forniscono un riscontro oggettivo al nostro feeling con la materia: siamo stati capaci di districarci tra le videolezioni? Abbiamo compreso i concetti chiave di questa disciplina?
Lezioni vere e proprie
Le lezioni di qualunque corso di laurea di un’università pubblica sono per definizione aperte, ovvero chiunque può entrare in aula ad ascoltare (senza disturbare, mi raccomando!). Con un po’ di coraggio, magari assieme ad un/a compagno/a di classe, ci si può “intrufolare” all’interno del dipartimento che più ci interessa scoprire. Magari avendo avuto precedentemente cura di verificare che lezioni ci sono quel giorno, per evitare di finire ad ascoltare qualche incomprensibile spiegazione per studenti all’ultimo anno di laurea magistrale!